Lo sport, così come il tifo organizzato, vive di momenti, di cicli propri. Ogni periodo porta con sé dei ricordi e dei volti ad esso connessi. Il suo volto si lega strettamente al mondo giallorosso, in modo diverso, in momenti diversi: “diciamo che esistono delle gerarchie, quando ero più piccolo stavo in piedi a cantare e perdere la voce, adesso mi trovo alla ringhiera a gestire e fare crescere i ragazzi”. Il suo nome è Checco Crupi, anima della Gradinata tifo barcellonese.
La sua prima volta al PalAlberti è stata diciassette anni fa, da quel momento la passione è cresciuta sempre più. Lui adora l’adrenalina che si respira nei match, è un qualcosa che solo il campo sa dare.
Per Checco essere tifoso non vuol dire solamente sostenere una squadra, ma avere un rapporto più stretto con tutto il territorio: “essere tifoso barcellonese per me significa dimostrare cosa significa tenere ad una città, esserne orgogliosi e portarla sempre in alto”.
È estremamente fiero del pubblico del PalAlberti, l’emblema della sua unicità è rappresentato dalla moltitudine di persone che hanno deciso di seguire Barcellona anche a Milazzo. Le sue parole sono chiare e sincere: “Barcellona è Barcellona, non ci potrà mai essere un’imitazione”.
Ripensando al passato ciò che più lo emoziona è la promozione in A2, arrivata nel match contro Forlì. Sensazioni uniche che tutto il popolo giallorosso ricorda.
Infine, ha due messaggi da lanciare. Il primo è rivolto alla squadra a cui chiede di essere gruppo e lottare per questa maglia e questa gente. Il secondo, ai tifosi barcellonesi: “possiamo fare ancora e ancora di più”.
UMBERTO SOTTILE




