Dimensione Giallorossa in compagnia di coach Peppe Pirri

Ieri, 14 marzo, in quello che è diventato ormai un appuntamento fisso del giovedì, è andata in onda una nuova puntata di Dimensione Giallorossa. L’ospite di serata è stato l’assistant coach di Barcellona Peppe Pirri. Diverse sono state le tematiche affrontate, ne citiamo giusto alcune: il passo falso di Avellino, la gestione di un gruppo così giovane, il ruolo di una figura come il coach per i ragazzi del settore giovanile. Insomma, tanta carne al fuoco che chi volesse può recuperare guardando l’intera puntata dalla pagina Facebook di Dimensione Radio. Di seguito alcuni, brevi, passaggi della chiacchierata con coach Pirri.

La gestione di un gruppo così giovane è difficoltosa per certi aspetti?

“Una squadra così giovane, dal punto di vista mentale, la puoi paragonare a una squadra giovanile dove anche una scintilla può far scattare la grande prestazione ma allo stesso tempo il buttarsi giù può creare una situazione negativa forte. Noi grandi se succede qualcosa ce la prendiamo ma riusciamo ad essere più razionali, mentre i ragazzi (…) entrano in un circolo vizioso di negatività.”

Nel caso della sconfitta di Avellino, a parte la lunga trasferta (…), è mancato, forse, nel gruppo un ragazzo che desse la carica dicendo semplicemente che si stava per giocare in un palazzetto storico?

“In una partita in cui magari gli stimoli dovevano essere automatici si è pensato troppo. La troppa ansia porta a una brutta prestazione.”

In un match a cui ho assistito c’è stato un episodio particolare tra l’arbitro e il coach avversario. In cui i due hanno avuto un acceso scambio, o meglio il coach ha praticamente inveito contro l’arbitro che alla fine era un ragazzino. Non è stato un momento bellissimo soprattutto se devi formare dei ragazzini. 

“(…) prima di essere allenatori siamo dei formatori di vita, perché alla fine di questi ragazzi quanti giocheranno? Pertanto, è importante che gli rimanga qualcosa dal punto di vista umano, capire come stare in un gruppo, le difficoltà per arrivare a degli obiettivi, il sacrificio di rinunciare a qualcosa; perché così è la vita.”

Abbiamo affrontato diverse tematiche ora ci ributtiamo su quello che sarà. Nel prossimo turno affronterete Marigliano, un’altra trasferta, in cui si dovrà resettare tutto. 

“In settimana ci siamo riuniti per parlare di quello che è successo, della nuova energia che dovremo mettere. Ci siamo parlati è l’obiettivo è chiaro: vincere più partite possibili. La sconfitta di Avellino poteva esserci, poteva starci benissimo; la delusione è per come sia avvenuta. Adesso bisogna andare con grinta a Marigliano. (…) io sono sicuro che andremo a Marigliano con il coltello tra i denti, cercando di mettere in campo tutto il possibile per arrivare all’obiettivo.”

Se dovessi scegliere fin qui la partita più bella della stagione?

“Per importanza l’Orlandina, perché ci ha fatto esplodere (…). Poi, comunque ci sono state molte partite belle per esempio contro la Viola, anche quella con Corato per la reazione avuta nel secondo tempo.”

UMBERTO SOTTILE

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